Trequartista, mancino, giocatore di gran classe, molto bravo sui calci piazzati, è cresciuto nel settore giovanile della Roma, che lo aveva preso a dodici anni dal Palermo. Operazione fortemente voluta da Bruno Conti, che è arrivato persino ad ospitarlo a casa sua a Nettuno, per facilitarne l’ambientamento. Portato in ritiro con la prima squadra a sedici anni da Zeman, insieme a Maurizio Lanzaro, non ha avuto molto spazio nel biennio con Capello, nonostante l’eccellente debutto tra i professionisti nella gara di Coppa Uefa vinta per quattro a uno dalla Roma con il Nova Gorica. L’esordio in campionato, a Brescia, gli ha tuttavia consentito di fregiarsi del titolo di campione d’Italia.

L’anno successivo si ritrova al Bari, inserito, in comproprietà, nell’affare Cassano. Dieci miliardi la valutazione dell’intero cartellino, un sesto di quella del giovane barese, anche se spesso, nelle nazionali giovanili, era D’Agostino che teneva in panchina Cassano e non il contrario. Un inizio difficile, con Sciannimanico in panchina, le cose migliorano sensibilmente con l’esonero dell’ex tecnico della primavera e l’arrivo di Attilio Perotti, che lo schiera da centrocampista puro. Un’ottima stagione, che attira le attenzioni della Juventus, che lo richiede prima alla Roma, nel corso della trattativa per Edgar Davids, poi al Bari, nel caso la società pugliese riesca a riscattare la comproprietà del giocatore. Ed è probabile che siano le buste, il mese prossimo, a decidere il destino del giocatore, gestito dalla Gea. (F.O. - 24 maggio '03)
La carriera in nazionale (figc.it)